Il primo estintore mai depositato risale al 1723, invenzione di Ambrose Godfrey (chimico e inventore famos dell'epoca) che per far fuoriuscire la soluzione dalla camera in modo esplosivo usava un sistema di fusibili a base di polvere da sparo. E' evidente come questa versione oltre ad essere pericolosa era poco pratica in quanto era sconsigliabile tenere questo tipo di estintore vicino a fonti di calore. Il vero estintore fu depositato nel 1818 da George Manby, costituito da una camera da 13 litri con all'interno una mistura di aria compressa e carbonato di potassio. Questo design era sicuramente più sicuro rispetto ai primi estintori, ma l'industria chimica (e in particolare la produzione di polimeri sintetici) si sarebbe sviluppata solo tempo dopo: ciò implica che le tecnologie in campo di isolanti e di guarnizioni fossero alquanto antiquate. Questo tipo di estintore tendeva a perdere facilmente la pressione e si correva il rischio di non avere pressione nel momento più importante. Fu così che si provò ad ingegnerizzare un estintore che creava la pressione necessaria per espellere il contenuto al momento stesso dell'utilizzo. Nel 1866 Francoise Carlier depositò il primo estintore che usava un processo chimico per creare pressione; il brevetto di cui parlo è una miglioria di questa tipologia di estintore.
Negli anni si sono susseguiti diversi funzionamenti analoghi a quelli sopra citati con elementi chimici diversi, ma la vera rivoluzione avvenne nel 1924 quando Walter Kidde Co. inventò il primo estintore a CO2, che poteva quindi spegnere incendi anche in contesti con apparecchiature elettroniche senza creare rischi per i soccoritori.
Negli anni si sono susseguiti diversi funzionamenti analoghi a quelli sopra citati con elementi chimici diversi, ma la vera rivoluzione avvenne nel 1924 quando Walter Kidde Co. inventò il primo estintore a CO2, che poteva quindi spegnere incendi anche in contesti con apparecchiature elettroniche senza creare rischi per i soccoritori.
Commenti
Posta un commento