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conlusione

Il brevetto numero US214557A è un brevetto che possiamo definire "silenzioso", silenzioso perchè basato su una tecnologia che nel tempo è stata migliorata e superata. Al tempo, tuttavia, era una tecnologia all'avanguardia che permetteva l'utilizzo dell'estintore senza dover per forza finirne tutto il contenuto. William Ferguson inventò un ingegnoso modo di rendere un estintore chimico non solo più sicuro ma anche più utile.
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biografia

Purtroppo su William G. Ferguson non sono disponibili informazioni bibiografiche, probabilmente perchè il suo brevetto si riferiva ad un tipo di estintore costoso che pochi imprenditori all'epoca potevano permettere di installare nelle fabbriche, Con il migliorare delle guarnizioni e delle tecniche di isolamento il suo ingegnoso sistema a pisone (per quanto migliorativo rispetto al passato) è stato accantonato per un design più leggero. Con il passare degli anni poi l'estintore a funzionamento chimico è stato sempre meno usato per questioni di pericolosità e di costo elevato.

il passato,il presente e il futuro.

Il primo estintore mai depositato risale al 1723, invenzione di Ambrose Godfrey (chimico e inventore famos dell'epoca) che per far fuoriuscire la soluzione dalla camera in modo esplosivo usava un sistema di fusibili a base di polvere da sparo. E' evidente come questa versione oltre ad essere pericolosa era poco pratica in quanto era sconsigliabile tenere questo tipo di estintore vicino a fonti di calore. Il vero estintore fu depositato nel 1818 da George Manby, costituito da una camera da 13 litri con all'interno una mistura di aria compressa e carbonato di potassio. Questo design era sicuramente più sicuro rispetto ai primi estintori, ma l'industria chimica (e in particolare la produzione di polimeri sintetici) si sarebbe sviluppata solo tempo dopo: ciò implica che le tecnologie in campo di isolanti e di guarnizioni fossero alquanto antiquate. Questo tipo di estintore tendeva a perdere facilmente la pressione e si correva il rischio di non avere pressione nel momento p

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Contesto

Il diciannovesimo secolo è la culla in cui i processi industriali su media-grande scala vengono perfezionati e implementati nelle fabbriche: basti pensare all'efficienza che avevano raggiunto i motori a vapore grazie a  (che il professor David S.Landes nel  suo libro  reputa il prometeo di questo periodo) usati nelle fabbriche come grande generatore di energia meccanica attorno a cui si sviluppava tutto il processo produttivo; oppure l'impiego di nuovi processi per la produzione di leghe metalliche come  l'acciaio  che dal 1860 grazie al processo Bessemer viene prodotto in grandi quantità. Oltre ai miglioramenti dei processi industriale si sostituivano ad imbarcazioni convenzionali navi alimentate a vapore con scafi in acciaio, più veloci e più capienti delle loro vecchie colleghe e con una ciurma meno numerosa. Il quadro quindi appare chiaro: più volumi prodotti in meno tempo con più efficienza e trasportati in meno tempo più velocemente. In questi ambienti in cui macchine